Il prestito obbligazionario deriva dalle esigenze finanziarie di imprese a grande capitalizzazione. Quando a fare una richiesta di danaro, non è il singolo risparmiatore , ma una grossa impresa che deve alimentare con liquidità fresca la propria attività, uno dei modi in cui può avvenire il finanziamento è per l’appunto il prestito obbligazionario.
Il prestito obbligazionario richiede una procedura piuttosto complessa le cui fasi principali sono le seguenti.
Anzitutto, è necessaria una delibera dell’assemblea straordinaria che autorizzi l’emissione delle obbligazioni presso la cancelleria del tribunale il quale omologa il prospetto informativo del prestito obbligazionario. Il regolamento deve contenere le modalità del prestito obbligazionario come il valore nominale del titolo, il tasso di interesse, il prezzo di emissione, l’eventuale rimborso anticipato, l’ eventuale conversione, l’ ammortamento e le altre indicazioni elencate nel codice civile. Questa è la cosiddetta emissione dell’obbligazione.
La fase successiva è quella del collocamento, che consiste nella ricerca dei sottoscrittori i quali possono essere sia investitori istituzionali che il pubblico dei risparmiatori. In quest’ultimo caso il collocamento è curato dalle banche che propongono le obbligazioni alla loro clientela.
Per finire, ecco una rapida carrellata dei diversi tipi di prestiti obbligazionari.
Convertibili ( con opzione di convertire l’obbligazione in azioni), a tasso fisso o variabile, strutturati ( il cui rendimento dipende da un sottostante), callable ( con possibilità di rimborso prima della scadenza), zero coupon ( senza cedola), con cedola ( gli interessi vengono pagati periodicamente).